25/08/2006 - 07:30:00 -
a cura di Gianluca Negro - Segretario Prc
Torniamo a parlare del Cpta di Restinco perché siamo convinti che le visite estemporanee dei singoli esponenti politici non siano sufficienti a delineare l’assurdità dei CPTA ed, in particolare di quella di Restinco.
Non abbiamo dubbi sulla buona fede e sulla professionalità, in campo sanitario, del Sottosegretario Gaglione, tuttavia ci preme evidenziare alcuni aspetti che in questa visita non sono stati presi in considerazione e che certamente possono definire meglio un quadro analitico più completo.
In molti pensano che il PRC abbia un a posizione ideologica sul tema dei CPTA. Non è così: negli anni tutti i soggetti che si occupano di immigrazione ( associazioni, enti religiosi, enti di tutela) hanno definito i CPTA luoghi di sospensione del diritto. Il CPTA di Restinco non è da meno.
Nel dettaglio possiamo affermare, dopo visite accurate e non annunciate, che le disfunzioni registrate nel centro di Restinco sono da imputare ad una incapacità complessiva nella gestione del centro e alle sottaciute logiche di separazione fra gestione politica e amministrativa. Quest’ultimo aspetto, non verificato da Gaglione, potrebbe delineare elementi inquietanti che dimostrerebbero che non può esservi una struttura cattiva ma ben gestita. Agli esponenti del nostro partito non è mai stata concessa copia della convenzione fra l’attuale ente gestore “La fedelissima” e l’UTG di Brindisi. Sempre agli esponenti del nostro partito è stato dichiarato da fonti ufficiali che il centro non supera mai la presenza media di 50 persone pur ricevendo un compenso in funzione di 90. Ci chiediamo come mai non è stata chiesta copia della convenzione e non sono state messe a verifica le condizioni attuali con quelle contenute nella convenzione. Si scoprirebbe che la Fedelissima non ha pregressa esperienza nel lavoro con i migranti e che le competenze dell’ente gestore sono ben più complesse di quanto controllato da Gaglione, al quale ribadiamo la nostra più profonda stima.
Forse questa era una visita di cortesia e come tale è degna di rispetto, ma non la si può assumere come visita di “controllo”.
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