26/08/2006 - 09:00:00 -
a cura di Redazione
La serata di moda “Fashion Mesagne” ha chiuso i battenti. Le luci si sono spente sulla passerella dove hanno sfilato le modelle ungheresi ed italiane mentre si sono accese quelle della ribalta della cronaca giacché è stato notato che le aziende di capi di abbigliamento mesagnesi hanno snobbato tale iniziativa non partecipando all’evento.
In tal senso la richiesta di una signora che ha scritto: “Ho avuto modo di assistere sabato 21 agosto alla sfilata di moda “Faschion Mesagne” constatando, con mio grande rammarico, che gli operatori commerciali, nonostante il tanto lamentarsi per la crisi economica che stanno vivendo, erano quasi assenti. Hanno sfilato si molte aziende, ma sicuramente poche mesagnese. Mi spiegate come mai tali imprenditori non hanno voluto approfittare di una così importante vetrina, visto il successo riportato con la partecipazione di tanta gente?”.
In pratica la signora si chiede come mai le aziende di Mesagne, pur denunciando da tempo uno stato di crisi del comparto, non hanno ritenuto necessario approfittare di tale vetrina mediatica che li avrebbe fatti conoscere ad un’ampia platea.
Una domanda specifica cui può dare una risposta professionale chi opera nel comparto.
Enzo Neve è il presidente della Confartigianato, partner di “Fashion Mesagne”, da tempo impegnato, insieme ai colleghi delle altre organizzazioni di categoria territoriali, a trovare soluzioni per traghettare fuori dalla crisi i commercianti.
“La signora pone una domanda molto importante – commenta Enzo Neve – evidenziando la crisi di un comparto vitale per l’economia locale. Innanzitutto sottolineo alla signora che la sfilata di “Fashion Mesagne”, certamente bella ed interessante, deve essere il punto culminante di un progetto e di un cammino unitario. Se la tagliamo fuori da tale contesto l’evento si svuota di importanza e di contenuti”.
Quindi il presidente Neve spiega meglio il suo pensiero: “La crisi del commercio non si può risolvere con una sfilata di moda in cui un’azienda locale è chiamata ad investire altre risorse economiche. Noi da tempo abbiamo avviato, pur tra molte difficoltà, un tavolo di concertazione con il Comune per cercare di avviare una programmazione seria ed efficace per cercare di dare respiro alle attività commerciali. E debbo dire che questi nostri sforzi non sempre sono stati recepiti dagli amministratori locali. Abbiamo presentato, inoltre, un progetto per il rilancio globale del commercio facendo divenire punti di forza alcuni settori dell’economia locale. Solo allora, in un percorso ben articolato e definito, si può inserire una serata di moda, o di qualsiasi altra promozione settoriale, in cui fare partecipare le aziende mesagnesi le quali, a queste condizioni, certamente accetterebbero. Tuttavia, con mio grande rammarico, debbo constatare che l’interessamento alle nostre proposte da parte del Comune è stato minimo”.
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