07/06/2006 - 08:00:00 -
a cura di t. Cav.
Sono nuovamente sul piede di guerra gli ex Lavoratori socialmente utili del Comune di Mesagne a causa della precarietà del loro lavoro. Lsu che sono inquadrati come Co.co.co., quindi con contratto di lavoro a tempo determinato, che da tempo chiedono una stabilizzazione del loro impegno.
Lo scorso 31 maggio è scaduto il contratto ed il Comune li ha rinnovati per altri sei mesi, come d’altronde aveva, più volte, assicurato il sindaco Mario Sconosciuto garantendo che i lavoratori non avrebbero perso il posto di lavoro. Solo che a loro, ai lavoratori, questo tipo di soluzione non va giù e quindi hanno incrociato le braccia ed iniziato la protesta. Una protesta, tuttavia, silente poiché la precarietà dell’impegno lavorativo, in atto con il Comune, non gli permette di adottare altra forma di “lotta” temendo delle ritorsioni.
“Il primo giugno – spiegano alcuni Co.co.co - appena siamo arrivati a lavoro c’è stato detto, da parte di alcuni dipendenti del Comune, di andare a firmare il rinnovo del contratto per altri sei mesi. Contrariati ci siamo guardati in faccia ed abbiamo iniziato a protestare poiché gli impegni assunti dall’amministrazione comunale non erano questi, cioè di prorogare il precariato, ma di stabilizzare il nostro lavoro. Abbiamo incrociato le braccia e ci siamo messi a protestare”.
Quindi concludono: “Alla luce di questi fatti la nostra protesta deve essere per forza anonima. Noi ci sentiamo a tutti gli effetti dipendenti comunale di serie “Z”. Poiché non abbiamo i diritti che hanno i dipendenti a tempo indeterminato. Niente ferie, niente oneri previdenziali o assistenziali. Se siamo ammalati peggio per noi e per la pensione è meglio non pensarci. E’ giusto vivere e lavorare in tali condizioni?”:
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