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I piccioni invadono la città. Il Comune interviene con una task force
19/09/2006 - 09:05:00 - a cura di Redazione
La presenza dei piccioni a Mesagne è diventato davvero un problema insostenibile. Per tale motivo l’assessore all’Ambiente e Città Sane, Giuseppe Indolfi, ha convocato un incontro per attuare una serie di interventi. Intorno al tavolo hanno seduto la dott.ssa Asciano, Consigliere delegato Settore parchi-aree protette Provincia di Brindisi, il dott. Semeraro, delegato dal Responsabile del settore Veterinario Asl Br/1, la dott.ssa Fina, Responsabile Igiene Pubblica Asl Br/1, il Perito agr. Rubino, funzionario del Servizio Ambiente della Provincia di Brindisi, la Sig. Papadia, istruttore Servizio Agricoltura delle Attività Produttive Provincia di Brindisi e l’Ing. Cosimo D’Adorante, responsabile del Servizio Ecologia Ambiente del Comune di Mesagne. ”I danni causati dalle colonie di piccioni al patrimonio artistico di Mesagne ed i problemi igienico sanitari ad essi collegati, questi ultimi sollevati anche da privati cittadini, sono infatti una problematica fortemente sentita dalla amministrazione comunale di Mesagne”, ha spiegato Indolfi il quale evidenzia: “Nella città infatti, da circa due anni si è sperimentata la via della somministrazione del mangime anticoncenzionale ai piccioni, con un decremento di volatili pari al 20 per cento. Purtroppo però, si è riscontrato un limite a questo sistema nell’abitudine di diversi cittadini di dare da mangiare a tali volatili. Durante la Conferenza di Servizi si è ribadito che il comune colombo di città, più propriamente piccione terraiolo, alla luce delle attuali leggi, è una specie protetta per cui non può essere ucciso o catturato. Nel corso della riunione sono state passate al vaglio le diverse modalità per limitare la presenza del colombo terraiolo, convenendo che il sistema più efficace è l’impiego di mangimi trattati con anticoncezionali al fine di bloccarne la riproduzione. Tale sistema, per essere efficace, deve essere somministrato continuamente, e comunque evidenti risultati sono riscontrati solo al termine degli anni di vita di un piccione, in genere 7 anni. ”Tuttavia – continua Indolfi - in più casi adottati in esperienze analoghe verificatesi in ambito nazionale, sembra opportuno adottare più misure contemporaneamente al fine di ottenere risultati soddisfacenti. Tali misure, secondo i casi, possono essere: l’impiego di falchi (metodo utilizzato con successo, in particolare negli aeroporti); reti in punti strategici; utilizzo di strisce nere e bianche sui balconi; chiusura di feritoie dove i volatili nidificano; uso di dissuasori ad aghi sui cornicioni di chiese ed edifici; colpi a salve per spaventare e allontanare i volatili; invito alla cittadinanza a non dare mangimi ai volatili”. La riunione ha avuto termine con la proposta da parte del Comune di Mesagne di avviare un progetto pilota che, attraverso l’utilizzo di diverse metodologie utilizzate sinergicamente, garantisca un controllo del fenomeno all’interno del territorio comunale e, contemporaneamente, individui i sistemi più efficaci per la risoluzione del problema colombi e individui linee guida utilizzabili in altre realtà territoriali. ”L’utilizzo di tecniche congiunte ai fini della riduzione del numero di esemplari della colonia dei piccioni terraioli – conclude Indolfi - sarà sperimentato inizialmente in alcune zone della città dove il problema si presenta in maniera più consistente, come segnalato da alcuni cittadini che giustamente vivono il disagio causato dai volatili”.
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