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PREZZI STRACCIATI PER IL VINO DI QUALITA’: “I NOSTRI VITIGNI A FORTE RISCHIO ESPIANTO” (Nella foto Umberto Maizza)
19/10/2006 - 19:50:00 - a cura di Terry De Pedro
Il Presidente della Coldiretti di Brindisi lancia l’allarme A poche settimane dall’avvio ufficiale della campagna del novello, sugli scaffali degli ipermercati campeggiano in bella mostra bottiglie di prodotto vendute a prezzi stracciati, dove il ‘fenomeno’ dell’offerta al massimo ribasso crea una evidente quanto irreparabile turbativa di mercato. “I nostri produttori vitivinicoli – lancia l’allarme il Presidente della Coldiretti di Brindisi, Salvatore Ripa – sono sempre più scoraggiati per le difficoltà ad imporsi adeguatamente su un mercato a tutti gli effetti drogato. Il rischio che la vitivinicoltura della provincia di Brindisi corre è grande, in uno scenario che vede la proposta della Riforma dell’OCM Vino (Organizzazione Comune di Mercato) orientarsi sul terreno della incentivazione all’estirpazione. Sarebbe assurdo che la patria dell’alberello pugliese, di vitigni autoctoni quali Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo perdesse questo patrimonio considerevole di storia, tradizione, esperienza e professionalità acquisite negli anni”. Si parla, tra l’altro, di una campagna vitivinicola caratterizzata da un’ottima qualità, ma da una scarsa quantità. “Nonostante una diminuzione della produzione nel Salento del 30/40% - commenta il Presidente di ‘Cantine Due Palme’, Angelo Maci - i prezzi si stanno mantenendo bassi, a fronte di un aumento dei costi produttivi. Ci vogliono riconoscere appena il 10% in più rispetto allo scorso anno per un prodotto che ha toccato punte di eccellenza. Ormai tanti piccoli produttori non riescono a trovare più una giusta remunerazione, anche perché alcune Cantine Sociali non sono sempre riuscite a valorizzare adeguatamente il loro prodotto e pertanto questi vitivinicoltori con ogni probabilità sono destinati ad abbandonare i loro terreni”. Al danno si potrebbe aggiungere la beffa secondo Antonio Picoco, Presidente della Cantina Cooperativa di Tuturano: “E’ evidente che i produttori che eventualmente estirperanno i vigneti dovranno riconvertire la loro attività ed in considerazione delle peculiarità della zona sceglieranno di investire nel settore ortofrutticolo, già pericolosamente saturo”. Il vino novello è sicuramente il prodotto più a rischio. “Dobbiamo difendere il nostro novello che quest’anno è ottimo – avvisa Umberto Maizza, Presidente della Cantina Cooperativa di Mesagne – da quello di dubbia qualità proposto a prezzi bassissimi da alcune ditte che hanno scelto di non intraprendere il percorso di miglioramento del settore vitivinicolo, preferendo i business velocissimi”. Per questo la Coldiretti di Brindisi ha istituito un tavolo di lavoro per seguire in maniera stringente l’iter della riforma dell’OCM Vino e avviare una contestuale rigenerazione del settore che prevede di: 1) creare un Distretto rurale che punti alla promozione e riqualificazione varietale e commerciale dei vitigni autoctoni della provincia, a partire proprio dal Negroamaro; 2) stimolare l’aggregazione dei produttori e l’accorpamento delle strutture di trasformazione in organismi tecnologicamente efficienti e dimensionati al territorio, al fine di evitare ulteriori aumenti dei costi di produzione; 3) ottenere l’aggiornamento ed il completamento con ogni urgenza del catasto vitivinicolo, istituendo un catasto parallelo delle uve da tavola per evitare che queste ultime vengano utilizzate illecitamente per la produzione di vino: 4) chiedere alle Istituzioni controlli serrati che accertino il rispetto delle regole; 5) ottenere a livello comunitario il divieto di aumentare il titolo alcolometrico attraverso l’aggiunta di saccarosio, pratica utilizzata dai Paesi del Nord Europa e fortemente lesiva delle produzioni pugliesi.
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