31/12/2006 - 17:00:00 -
a cura di Redazione
Martedì 2 gennaio 2007 – Chiesa di San Rocco – ore 20.00
IL SOFFIO DELL’OTRE
“BAG ENSEMBLE”
ingresso libero
Ne “IL SOFFIO DELL’OTRE”, protagonista dello spettacolo è la zampogna, lo strumento di gran lunga più complesso ed affascinante dell’Italia meridionale, e la ciaramella, in una inedita combinazione con vibrafono, tamburelli, contrabbasso e fisarmonica.
Nico Berardi, considerato dalla critica tra i migliori zampognisti al mondo, ne “IL SOFFIO DELL’OTRE”, esplora tali repertori, sia tradizionali che colti, proponendo uno spettacolo che, l’intrinseca bellezza dei brani, i raffinati arrangiamenti, i virtuosismi strumentali della Bag Ensemble costituita da cinque ottimi musicisti, concorrono a rendere sorprendente, raffinato, colto e coinvolgente.
Il concerto nel quale compaiono anche altri strumenti – chitarra, charango, ciaramella, flauti, clarinetti, organetto, tamburi ecc. , alternando brani della tradizione natalizia regionale (Sicilia, Campania, Lazio, Piemonte ecc.) e splendide composizioni di autori classici (Brahms, Zimarino, Cericola), conduce l’uditorio su percorsi sonori inesplorati e emozionanti.
Mercoledì 3 gennaio 2007- Chiesa Madre – ore 20.00
IL POPOLO DEL VENTO
MONTMARTRE GYPSY IN ITALY
ingresso libero
MONTMARTRE GYPSY IN ITALY. Il quintetto nasce nel 2001 da un idea di Oscar Montalbano e Simona de Felice . Il quintetto, unico in Campania, ripropone un’accurata scelta di brani del repertorio del quintetto a corde dell’Hot Club de France e vanta numerose partecipazioni a rassegne e festival in tutta Italia. L’approdo a Django è l’apertura ad un nuovo modo di fare jazz. Le sonorità zingare unendosi alla tradizione americana dello swing, creano una nuova dimensione musicale tutta europea. Corrono gli anni trenta, incombe la guerra il fermento culturale è alle stelle e nascono dei nuovi miti. Django Reinhardt calca le scene dei locali più importanti di Parigi. E’ lui, uno zingaro Manouche, che mischiando la tradizione tzigana, il valzer musette e lo swing americano fonda il Jazz europeo. La sua reinterpretazione di brani del repertorio classico dello swing come Night and day, Body and soul, per citarne solo due dei più conosciuti, trasforma le sonorità del jazz tradizionale; accanto, brani della tradizione popolare aggiungono colori ai suoni e l’aria diventa rovente e vertiginosa: Les yeux noires è un canto popolare russo ed era un brano tipico del repertorio di Django. Infine le sue composizioni, dei veri gioielli: Nuages, Swing 42, Daphne e tante altre che nella loro delicatezza e nella loro melodia sembrano raccontare la sua e nostra storia.
DJANGO REINHARDT
“Django...questa chitarra dalla voce umana”, così lo definì il poeta Jean Cocteau. Virtuosismo tanto più leggendario perchè dovette trionfare sul terribile handicap della perdita dell’uso di una parte della mano sinistra nell’incendio della sua roulotte, avvenuto nel 1928. Amico di Picasso e Delaunay, è’ proprio lui che giunto a Parigi, fondendo la tradizione musicale Manouche al valzer musette e attingendo al repertorio dello swing americano, inaugura il jazz europeo, dando inizio ad una vera e propria tradizione che ha ispirato e tutt’oggi ispira musicisti jazz di tutto il mondo.
I NOMADI MANOUCHE
I nomadi Manouche comunemente chiamati Sinti, sono i discendenti del ceppo zingaro più antico. Giunti in Europa occidentale tra il XV ed il XVI secolo, dopo un viaggio durato circa un millennio, scelsero come sede di permanenza la Francia, l’Olanda, la Germania ed il Belgio. Un contributo significativo allo sviluppo dello stile musicale Manouche fu apportato negli anni ‘30 dal chitarrista e compositore Django Reinhardt, anch’egli manouche. Nel 1934 Django creò, con il violinista Stephane Grappelli, il quintetto a corde dell’Hot Club de France.
Infotel Comune, ufficio attività ricreative e spettacolo 0831387299/387271
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