13/01/2007 - 09:20:00 -
a cura di Redazione
Il 13 gennaio 2007 alle ore 17.30, presso il teatro comunale di Mesagne, sarà presentato un libro delle opere teatrali inedite di Francesco Bardicchia (1913-1993) a cura del Comune di Mesagne.
Sarà presente il sindaco Mario Sconosciuto, l’assessore alla Biblioteca, Angelo Guglielmi, il professore Luigi Santoro dell’Università di Lecce.
La pubblicazione è formata da 182 pagine ed è stata coordinata dal direttore della biblioteca, Domenico Urgesi. L’opera si avvale di una appendice di Enzo Poci.
”Il 31 maggio del 1993, la famiglia di Francesco, Ciccio per gli amici, volle donare alla città di Mesagne, e per essa alla sua biblioteca, i manoscritti ed i cimeli appartenuti al compianto poeta dialettale mesagnese”, commenta l’assessore Angelo Guglielmi. La decisione della famiglia avveniva poche settimane dopo la morte di Francesco Bardicchia, avvenuta il 4 aprile 1993. Nacque il fondo Bardicchia che fu collocato in uno scaffale della biblioteca, che successivamente si arricchì con carte di varia tipologia rintracciate presso le tipografie mesagnesi. La giunta comunale istituì un comitato con il compito di studiare e pubblicare i manoscritti inediti e poco noti.
”Il lavoro fu subito avviato con lo scopo di arrivare ad un primo esame delle carte per redigere un primo inventario”, aggiunge il direttore Domenico Urgesi il quale spiega: “Cosa non agevole, data l’eterogeneità del materiale e l’enorme mole dei fogli e fogliettini che costituiscono il fondo.Terminato il primo esame, il Comitato scoprì delle opere teatrali davvero inaspettate. Cominciò la trascrizione, ma il lavoro si prolungò sia per la difficoltà dell’interpretazione dei testi manoscritti, ma anche e soprattutto per la penuria dei finanziamenti. Poi, nel 2005 l’Amministrazione Comunale è riuscita ad intercettare un finanziamento Regionale, ed il lavoro assunse nuova lena. Il risultato è un volume che raccoglie le opere teatrali di Bardicchia, sia in italiano che in vernacolo. Noi consegniamo questo lavoro alla cittadinanza mesagnese, innanzitutto, per conservare nella memoria storica della nostra città almeno la traccia di alcune tradizioni popolari ed espressioni dialettali che si stanno perdendo. E crediamo anche che questo enorme sforzo di recupero ed interpretazione fedele dello stile del Bardicchia risulterà gradito al mondo dei letterati ed alla comunità culturale tutta”.
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